I dolci dei morti in Italia


Dolci dei morti: da nord a sud, la festa è sempre dolce
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Dolci dei morti in Italia: quali sono? I dolci italiani per la Festa dei Defunti, chiamati anche comunemente “dolci dei morti”, sono quelli che si preparano e consumano nei giorni degli Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti. Non v’è zona d’Italia che non abbia una tradizione specifica in merito a queste preparazioni. E allora, scopriamo assieme quali sono i dolci italiani dei Morti. 

Le Fave dei Morti

Tra i dolci italiani per la Festa dei Defunti molto note sono le fave dei morti. Il concetto di fava è davvero interessante e simbolico. Le fave rimandavano anticamente al mondo dell’oltretomba, del sotterraneo e del mistero. Non a caso nella Roma antica si usava distribuire fave secche ai funerali, come simbolo delle anime di chi se n’era andato. Le Fave dei Morti sono anche chiamate “brutti ma buoni”, in quel di Bologna. Pensate, la ricetta delle Fave dei Morti è inclusa nel celebre manuale di Pellegrino Artusi di Cucina Italiana, risalente al 1891.

Il Pan dei Morti

Proseguiamo la carrellata dei dolci italiani per la Festa dei Defunti con il Pan dei Morti, una preparazione classica di origine Medioevale tipica del milanese.

I dolci dei morti chiamati Ossa dei Morti

Tra i dolci per i morti non possiamo poi menzionare le ossa dei morti. Deliziosamente croccanti e golosi, in Sicilia sono anche chiamati Crozzi. Li trovate in diverse zone d’Italia da nord a sud, con qualche piccola variante.

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Pan co’ Santi

Andiamo ora in Toscana per menzionare, tra i dolci dei morti, il Pan co’ Santi. Un dolce di origine medioevale, non a caso ricco di spezie, che in quel tempo approdavano in Italia e in Europa a seguito dei viaggi che i mercanti intraprendevano via mare.

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La colza pugliese o grano dei morti

Ci spostiamo in Puglia e troviamo il grano dei morti, che tradizionalmente i defunti lasciavano ai bambini buoni assieme ad una calza ricca di ogni leccornia. E’ una tradizione di origine araba: in Grecia e nella tradizione ortodossa il grano era simbolo di vita ed era tradizionalmente associato alla dea Demetra.

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Le fanfulicchie

Ancora in Puglia alla ricerca dei più tipici tra dolci italiani per la Festa dei Defunti: troviamo stavolta le fanfulicchie, riccioli di zucchero caramellato alla menta vendute una volta presso i banchetti allestiti solo per la festa dei Morti. Presso questi banchetti si potevano acquistare anche piccoli giochini di legno e altre sorprese che i bambini adoravano. Le fanfulicchie erano dolci pugliesi offerti anche fuori dai cimiteri ai bambini meno fortunati.

I cavalli, dolci dei morti del Trentino

Dalla Puglia risaliamo verso il Trentino Alto Adige con i cavalli, dolci dei morti preparati quasi esclusivamente in questa zona. Si facevano suonare le campane per richiamare le anime dei defunti verso le loro case, laddove esse trovavano ad accoglierle delle tavole riccamente imbandite, al calore di un focolare acceso. I cavalli sono delle pagnotte dolci delle quali, sempre secondo tradizione, le anime dei defunti vanno davvero ghiotte. Come mai il nome cavalli? Sembra che il riferimento agli equini si riallacci alla dea Epona, protettrice appunto dei cavalli, oltre che incaricata di accompagnare le anime verso l’oltretomba.

O Morticiello

Andiamo ora a Napoli a scoprire un altro dei dolci italiani tipici della Festa dei Morti, O’Morticiello. Un torrone al gusto di  caffè, gianduia o nocciole, avente la forma di una cassa da morto. Si serve a fette.

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Gli ‘nzuddi (I vincenzi)

Andiamo ora a Catania dove la Festa dei Morti si celebra con dei biscottini a base di cannella, miele, farina e acqua: una ricetta messa a punto dalla Suore Vincenziane di Catania. Anche questi sono tra i dolci dei morti più amati dagli italiani!

Le Piparelle o piparelli e i pupi di zucchero, dolci dei morti siciliani

Sono biscotti croccanti con mandorle (ricordano vagamente i cantucci toscani), che si preparano tradizionalmente in occasione della festa dei Defunti e che si inzuppano nel liquore: sono tipici di Messina. Non mancano poi i pupi di zucchero, diffusi in tutta la Sicilia: bellissime statuette di zucchero colorate, che rievocano per l’appunto i defunti di famiglia. Anche i panini dolci a forma di mano sono tipicamente preparati in occasione della festa dei Morti.

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Le Rame di Napoli

Andiamo a Napoli e, tra i dolci italiani per la Festa dei Defunti non possiamo non menzionare le deliziosissime Rame. Sono dei biscottoni di cioccolata, glassati al cioccolato, dal cuore particolarmente morbido. Irresistibili!

La ricetta delle Rame di Napoli

Ingredienti

  • 500 grammi di farina 00
  • 200 grammi di zucchero semolato
  • 300 ml di latte intero
  • 150 grammi di burro
  • 80 grammi di cacao amaro in polvere
  • una bustina di lievito in polvere per dolci (16 g) oppure 10 grammi di ammoniaca
  • la scorza grattugiata di un arancia biologica
  • un cucchiaio colmo di miele di fiori d’arancio o millefiori
  • un cucchiaio di marmellata d’arancia (opzionale)
  • un cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • un cucchiaino di cannella in polvere
  • Per la guarnizione:
  • 300 rammi di cioccolato fondente
  • 60 grammi di burro
  • granella di pistacchio oppure di nocciole
  • marmellata di arance oppure Nutella

Preparazione

  • Le rame di Napoli si preparano dapprima sciogliendo il burro a bagnomaria
  • Dopodichè si scioglie il miele nel burro caldo
  • Si scioglie l’ammoniaca in poco latte tiepido
  • Si aggiunge il latte con ammoniaca al burro con il miele
  • Aggiungere poi il restante latte a filo mescolando bene
  • E’ ora di aggiungere lo zucchero
  • E poi tutte le polveri: farina, cacao amaro in polvere, cannella, chiodi di garofano, lievito in polvere (solo se non avete usato l’ammoniaca) e la scorza dell’arancia grattugiata (solo la parte arancio)
  • Mescolate bene e con una certa energia fino a quando non otterrete un composto denso e omogeneo
  • Se vi piace, potete anche aggiungere un cucchiaio di marmellata di arance
  • A questo punto prendetevi una pausa: l’impasto deve riposare in frigo per una mezz’ora.
  • Intanto accendete il forno a 180° in modalità statico
  • Riprendete l’impasto: vedrete che è lavorabile a mano
  • Date la tipica forma ovale alle Rame di Napoli
  • Disponetele su carta forno tenendo conto del fatto che, essendoci il lievito, raddoppieranno di volume
  • Cuocetele per 20 minuti (non spaventatevi se sentite l’odore dell’ammoniaca, poi svanisce)
  • Quando sono fredde potete glassarle.
  • Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria e poi aggiungetevi il burro, mescolando bene: ecco la vostra glassa
  • Glassate le rame di Napoli immergendole capovolte nella glassa oppure aiutandovi con un cucchiaio
  • Guarnite con la granella di pistacchio o di nocciola
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La frutta di Martorana o Morticeddi, dolci dei morti colorati e invitanti

La frutta di Martorana, nata presso la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (o della Martorana, appunto) a Palermo, è anche nota con il nome di Morticeddi in quel di Reggio Calabria. Si tratta di frutta di pasta di mandorle, preparata tipicamente per la festa dei Morti.

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