Qual è la differenza tra noodles e ramen?
Qual è la differenza tra noodles e ramen? Negli ultimi anni le città europee sono sempre più popolate di ristoranti cinesi e giapponesi. E tutti noi ci siamo andati, un po’ per curiosità, un po’ per sentirci meno provinciali, un po’ come alternativa alla solita pizza del sabato sera. Abbiamo assaggiato di tutto, specie quei deliziosi spaghetti in brodo, serviti sotto il nome generico di noodles. O di ramen. O di udon. E siamo usciti a pancia piena, sazi e contenti. Ma siamo certi di sapere cosa abbiamo mangiato? A quale tradizione gastronomica appartengono questi spaghetti spesso (ma non sempre) serviti in brodo? Scopriamo allora la nomenclatura degli spaghetti serviti nel lontano Oriente. L’origine, il sapore. E mettiamo un pò d’ordine tra noodles, ramen e altre tipologie di pasta lunga.
Noodles, ramen, ormai questi termini sono molto familiari per tutti noi, ma se dovessimo sederci a tavolino e spiegare significati e differenze, forse ci verrebbe qualche dubbio. Allora, partiamo dal principio: i noodles hanno origini molto molto antiche. Si stima che risalgano ad oltre 5mila anni fa! E sono – in buona sostanza – gli spaghetti cinesi. Ebbene, in Cina mangiavano spaghetti molto prima di noi italiani. Il ramen non è un formato di pasta invece, ma è un piatto tipico del Giappone, che affonda le sue origini in Cina e che ha preso piede recentemente, ovvero nel Novecento. Ma non finisce qui. A complicarci la vita subentrano anche udon, soba e somen. Andiamo con ordine.
Noodles
Con il termine generico di Noodles si intendono tutti gli spaghetti tipici della tradizione orientale. Alcuni sono fatti con acqua farina e uova, altri senza uova. Per la preparazione dei noodles non si usa grano duro e nemmeno procedimenti tipicamente nostrani quali la trafilatura al bronzo. Consistenze, colori e dimensioni cambiano di tradizione in tradizione e di zona in zona. Ecco perchè parliamo di ramen, udon, soba, somen. Ma attenzione: alcuni di questi nomi non sono riferiti solamente al tipo di spaghetti, ma alla ricetta che si prepara con tali spaghetti. E allora, ora che abbiamo chiarito che con il termine noodles si intende praticamente tutto e niente – ma ci si salva anche da eventuali gaffes – vediamo di entrare nel merito del lessico più dettagliato relativamente a questi piatti e queste preparazioni.
Ramen, rigorosamente all’uovo
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I ramen sono tagliatelle all’uovo che provengono dalla Cina ma che spopolano in Giappone, dove si usa gustarli immersi in un buon brodo a base di pesce o carne, oppure nel brodo di miso, con l’aggiunta naturalmente di zenzero e salsa di soia. In realtà con il termine generico di ramen si intende la ricetta giapponese, e non necessariamente il tipo di spaghetto utilizzato. Se dite ramen noodles vi riferite al tipo di tagliatelle, se dite ramen giapponese, vi riferite alla ricetta.
Udon, e wok sia
Gli udon sono spaghetti dallo spessore abbastanza notevole preparati con sola farina di frumento. Li trovate sia caldi che freddi, ma spesso, in inverno, sono serviti in brodo. Gli udon si mangiano saltati al wok aggiungendo carne, pesce e altri ingredienti. In inverno, come detto, spesso si trovano all’interno di gustose zuppe, calde e gustose. Spesso le zuppe giapponesi si decorano con del cipollotto fresco, altre volte con delle fettine di naruto, una preparazione a base di pesce kamaboko caratterizzata da una divertente spirale rosa al centro. Nei ristoranti giapponesi o fusion gli udon sono spesso preparati con la formula udon wok, dove il cliente compone a piacere il piatto che desidera gustare.
Soba, protagonisti della famosa zuppa giapponese
I soba sono spaghettini fini, preparati con farina di grano saraceno. Se avete notato il loro colore marrone, ecco spiegato il motivo. Anche questi si servono sia caldi che freddi, sia asciutti che in zuppa. In giapponese la parola “soba” si usa per riferirsi ai noodles di grano saraceno, ma anche al grano saraceno stesso.
Somen, i noodles freschi ed estivi
Se vi portano dei soba ancora più sottili e chiari, sono in realtà dei somen. Sono preparati con farina di frumento e non si servono quasi mai caldi o in brodo, ma piuttosto freddi. Si preparano molto di frequente durante la stagione estiva. Si cuociono come i nostri spaghetti, in acqua bollente, ma poi si servono spesso in brodo freddo.