Parola d’ordine, cucinare bio. I vantaggi della cucina sana

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Bio è meglio

Cucinare bio per un’alimentazione sana. Questa espressione si sente sempre più spesso in tv, la si legge continuamente sui giornali e sul web e merita qualche piccola attenzione per cercare di capire meglio i vantaggi che offre e le tecnologie che sfrutta. Bio sta, ovviamente per biologico, e si riferisce a tutti quegli alimenti che sono stati prodotti nel rispetto dell’ambiente e della salute degli esseri umani. Si tratta in particolare, di una produzione agricola e animale che sfrutta la naturale fertilità del terreno attraverso il letame. Vengono esclusi, perciò, i prodotti chimici troppo aggressivi (diserbanti e pesticidi) utilizzati per favorire una crescita più veloce e rigogliosa così come tutti gli organismi geneticamente modificati (i cosiddetti OGM).

Bio, ma quanto mi costi?

Se i prodotti biologici in vendita nella grande distribuzione avessero dei prezzi più abbordabili probabilmente tutti comprerebbero bio. Il problema, invece, riguarda proprio il fatto che, essendo la produzione biologica ancora limitata, i prezzi tendono ad essere superiori a quelli degli alimenti tradizionali della stessa categoria. Aggiungiamoci anche che è per coltivare biologico è necessaria più manodopera e che la distribuzione non è ancora ben organizzata e capiremo il perché della differenza di prezzo.

Quali sono gli alimenti biologici?

Entrare a far parte della categoria di alimenti richiede che tutti i requisiti di cui abbiamo parlato siano rispettati e confermati, ovviamente, dall’apposita certificazione. Potenzialmente, quindi, tutti gli alimenti possono essere biologici se associati a processi di produzione e lavorazione rispettosi dell’ambiente: carne, frutta, ortaggi, legumi, cereali, pasta, pane, riso, formaggio, latte e latticini, vino, olio extra-vergine di oliva.

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