5 cose che non sapevi sull’olio di palma

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L’olio di palma: un ingrediente sotto esame da tempo

Alzi la mano chi di voi, lettrici e lettori del nostro blog, non abbiano mai sentito parlare negli ultimi tempi dell’olio di palma, talvolta con toni piuttosto preoccupati e, invece, altre volte con discorsi che tendono ad escludere qualunque tipo di rischio o di problematica con questo prodotto. Di certo, se anche voi avrete controllato bene le etichette dei prodotti che si trovano nei supermercati, vi sarete accorti che quest’ultimo è presente davvero in tantissime cose che si mangiano quotidianamente… Come possiamo agire quindi in questo senso? Noi abbiamo stilato 5 punti da considerare sempre.

5 cose che non sapevi sull’olio di palma

Tra cibi, prodotti per l’igiene e carburanti ecologici si può trovare l’olio di palma: la sua diffusione è quindi ormai trasversale sul mercato, e per questo motivo, potrebbe essere davvero molto difficile non imbattersi in questo prodotto nello svolgimento delle nostre attività quotidiane. Ma ci sono quindi rischi cardiovascolari, di diabete o addirittura effetti cancerogeni? Cerchiamo di affrontare i cinque quesiti in modo lineare…

  1. Per quanto riguarda l’alimentazione, il Centro di Ricerca per Alimenti e la Nutrizione – in Italia – ha rimarcato più volte come nel modello alimentare corretto, e quindi da un punto di vista complessivo di ciò che mangia, sia possibile assumere fino al 10% di quanto ingerito sotto forma di grassi saturi. In questi ricade ovviamente anche l’olio di palma – come del resto il burro, formaggio e carne. È infine anche interessante come il CRA faccia notare l’assenza del colesterolo nell’olio di palma.
  2. Il World Cancer Research Fund ha sottolineato come l’olio di palma, in quanto sé, non contenga sostanze cancerogene. Il problema del cancro si manifesta attraverso una assunzione incontrollata di questo prodotto, così come di ogni altro grasso saturo, raggiungendo una condizione di obesità: ed è di fatto questa ad essere responsabile dei maggiori rischi di sviluppare un tumore nell’individuo. Consumarne in quantità corretta, e smaltendo l’accumulo di grasso saturo con uno stile di vita corretto ed esercizio fisico, non comporta alcun tipo di problema.
  3. La convenienza dell’olio di palma – in rapporto al costo di burro o altri oli – spinge ad un maggior impiego di questo prodotto: questa scelta di natura economica, ha permesso di eliminare quasi totalmente il ricorso all’uso della margarina. Questo grasso idrogenato, a causa della potenziale presenza di acidi grassi di tipo trans – di cui è invece privo l’olio di palma – è stato citato dall’OMS, che al riguardo ha sottolineato quanto sia importante – per la tutela della salute – limitare al minimo l’utilizzo di acidi grassi trans.
  4. Non esistono dei mercati in cui le multinazionali non siano attive e tendano a guadagnare una posizione privilegiata: così, se è vero che per l’olio di palma ci siano indiscutibilmente in gioco degli interessi economici notevoli, altrettanto, si può dire che questa considerazione valga per altri tipi di olio, come quelli di colza e di soia (altrettanto diffusi negli alimenti). Contrastare il dominio dei grossi gruppi industriali, in questo senso, è un’operazione molto difficile: bisognerebbe infatti indagare su ogni ingrediente presenti in tutti i prodotti che acquistiamo. Un seme di Monsanto, Syngenta o di altri attori di mercato, può essere anche alla base di una verdura acquistata come prodotto locale e a km 0…
  5. L’impatto ambientale della coltivazione delle palme da olio è un problema serio: le certificazioni della sostenibilità e esami della problematica, in questo senso, ne sono una testimonianza. Ma siamo sicuri che burri, oli vegetali e prodotti biologici (non di piccole produzioni attente a valorizzare il territorio) siano sinonimo di sostenibilità? È molto difficile ritenere “sostenibile” un prodotto da ogni punto di vista: l’ecosistema è uno,  come il mondo, e in un’analisi quindi “globale”, ciò che sembra pulito da una parte, può essere invece fonte di problemi da un’altra (vedi smaltimento di rifiuti, resti di lavorazione,…).
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E voi cosa ne pensate al riguardo dell’olio di palma? Qual è la vostra opinione in merito? Condividetela con noi.


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