I metodi di cottura in cucina

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Metodi di cottura
Photo by artefiori.com

I metodi di cottura in cucina

Quando si vuole preparare un determinato piatto bisogna tener conto del tipo di cottura che si vuole fare, poiché è necessario salvaguardare le proprietà nutritive di ogni alimento e da evitare l’eventuale formazione di prodotti tossici o la formazione di radicali liberi. Dunque, è necessario valutare per ogni singolo alimento il più adatto metodo di cottura, in modo da mantenere inalterate le proprietà nutritive del cibo. Scopriamo, perciò, alcuni metodi di cottura e come si comportano tali metodi!

Cucinare in modo corretto con i metodi di cottura

Esistono differenti metodi di cottura, ma oggi vogliamo parlarvi di alcuni in particolare, svelandovi alcuni segreti per una determinata cottura. Tra i primi metodi di cottura parliamo dell’arrostire: in questo caso, ci serviamo del forno. E’ possibile affermare che al forno agiscono come conduttori di calore sia i grassi usati nel condimento che nell’aria; in questo caso, dunque, è possibile dire che si verificano le stesse condizioni della stufatura. In entrambi i casi, i grassi naturali si sciolgono e si uniscono con quelli di cottura, mentre che il resto dei grassi restano in sede nell’alimento. Quando si arrostisce si viene a creare una sorta di crosta dal colore marognolo e dal sapore sapido; attenzione, però, che quando si arrostisce troppo a lungo e con un calore troppo elevato, tutte queste sostanze si bruciano conferendo all’alimento un gusto spiacevole. Quindi come intervenire?

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Per fare in modo che la crosta diventi scura e croccante, è necessario cuocere dapprima l’alimento in una casseruola a fuoco vivo, e dopodiché trasferire l’alimento in forno caldo, bagnando spesso la superficie dell’alimento con il fondo che si viene a formare durante la cottura a forno. Una volta formatasi la crosta, sarà necessario portare la temperatura a circa 130-145° C. Passando al prossimo metodo di cottura, parliamo del friggere: l’interrogativo più comune in questo caso riguarda la scelta del tipo dell’olio da usare per suddetto metodo. Per capire quale sia la scelta giusta, è necessario sapere come funziona questo metodo di cottura: in pratica, l’olio è utilizzato come conduttore per trasmettere ad un alimento il calore. Generalmente, l’olio dalla temperatura ambiente di 20-22°C viene portato tra i 175°C ed i 180°C; in questo modo, si riscalda l’acqua contenuta nell’alimento portandola ad evaporare. Durante la cottura, l’alimento si cuoce ed alcuni zuccheri si caramellizzano formando per l’appunto la parte croccante dell’alimento.

Oggigiorno, in commercio esistono differenti tipi di olio, ma è sempre meglio evitare di acquistare quelli a semi vari e olio di colza; in generale, il migliore da utilizzare per la frittura è quello di arachidi, che si presenta con un basso contenuto di grassi saturi ed un punto di fumo a 230°C. Quello di mais, invece, è inadeguato alla frittura poiché ha un punto di fumo a 150°C e, quindi, è meglio da utilizzare nel condimento di alimenti. Un altro tra i  migliori è l’olio d’oliva con un punto di fumo di 190°C e solo il 14% dei grassi saturi; peraltro, quest’olio rende gradevole la frittura di alimenti senza sapore come le patate. Ecco svelati due metodi di cottura fondamentali all’interno della cucina!

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