I sapori perduti raccolti in un libretto di ricette

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1180971009_v_in_impa_20070604.jpg Piatti dal sapore antico riproposti per caso, per seguire una ricetta della nonna trovata per caso o semplici riti tramandati di madre in figlia, fino alla minestra in voga a Parma ai tempi della duchessa Maria Luigia. Sapori che, raccolti in un libretto intitolato “Emilia-Romagna, terra da gustare”, sopravvivono all’oblio.

Il libro, realizzato dall’assessorato al Turismo della Regione, e’ distribuito gratuitamente (basta chiederlo via mail) e contiene 60 ricette inviate dagli emiliano-romagnoli che un anno fa hanno risposto all’invito lanciato sul portale regionale del turismo (www.emiliaromagnaturismo.it). Il risultato e’ un volume stampato in cinquemila copie (piu’ tremila in inglese) diviso in capitoli che vanno dalle focacce alle zuppe fino ai secondi e al dessert.

Si scopre cosi’ che ai tempi di Maria Luigia d’Austria nelle case intorno a Parma si mangiava il krinofel, minestra a base di semola, brodo di gallina e noce moscata ritrovata da un signore di Panocchia (Parma) in un quaderno ingiallito della madre. Altro piatto dimenticato il riso e vartis condito con il luppolo selvatico e diffuso nel piacentino, mentre nel ferrarese, oltre ai cappellacci di zucca o di carne, una variante gustosa era quella a base di ricotta di pecora. A ogni piatto, nella pubblicazione, viene abbinato il vino giusto. Le ricette sono consultabili anche nella sezione del portale della Regione dedicata all’enogastronomia. In programma una seconda edizione del libro riservata a conserve, distillati, infusi.

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