Idee di ricette: meglio la pinsa o la pizza?
Pinsa e pizza rappresentano due panificati tipici del Belpaese – spesso ed erroneamente confuse – con alcune affinità e importanti differenze.
In questo articolo ti proponiamo alcune ricette adatte sia alla pinsa che alla pizza. Ma prima di iniziare vediamo quali sono le caratteristiche e le differenze che le contraddistinguono.
Pinsa vs pizza: una panoramica
Il nome è simile, ma non la sostanza. Non esiste una sola differenza tra pizza e pinsa, ma ce ne sono molteplici sia a livello storico ma soprattutto per quello che riguarda gli ingredienti e il processo di preparazione.
Vediamo meglio le caratteristiche che contraddistinguono la pinsa.
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A differenza della pizza, la pinsa è realizzata con un mix di 3 farine, tra cui frumento, soia e riso. Questa miscela di farine unita al lievito madre, all’alta idratazione e a un lungo processo di lievitazione consente di ottenere un impasto leggero, che, una volta cotto, rimane croccante fuori e morbido dentro.
In più è caratterizzato dall’alta digeribilità, caratteristica che la rende così apprezzata e versatile. E ovviamente non dimentichiamo la differenza tra pizza e pinsa più visibile: la forma ovale. Se vuoi approfondire meglio la storia, le caratteristiche puoi dare un’occhiata a questa guida alle differenze pinsa vs pizza.
Nonostante le tante differenze, la pinsa e la pizza hanno una caratteristica in comune: possono essere farcite in tanti modi diversi. Scopriamo insieme qualche ricetta.
Pinsa vs pizza: 3 ricette diverse
In questo caso ti proponiamo 3 ricette da provare (e sostanzialmente intercambiabili) per fare un confronto pratico con cui potrai testare personalmente le differenze tra pizza e pinsa, in termini di gusto e persino digeribilità. Abbiamo optato per farciture vegetariane e non solo.
Patate e salsiccia oppure, in alternativa, patate e scamorza affumicata
La prima ricetta per un confronto a tutto tondo pinsa vs pizza vede al centro una delle verdure che più di tutte ha la capacità di mettere d’accordo grandi e piccini: parliamo del tubero per eccellenza, ovvero le patate.
Non dovrai far altro che tagliarle a tocchetti finissimi, lasciarle a bagnomaria per almeno mezza giornata, così da buttare fuori l’amido, e una volta cotte puoi stenderle sulla base della pinsa o della pizza aggiungendo olio, sale e rosmarino tritato.
Insieme alle patate puoi aggiungere della salsiccia oppure della scamorza affumicata (che si sposano a meraviglia, quindi l’una non esclude l’altra). Chissà se questo condimento ti conquisterà di più con la pinsa oppure con la pizza…
Una Margherita diversa
La pizza per eccellenza? Non c’è dubbio: è la mitica Margherita, la prima a essere stata ideata. Correva l’anno 1889 e il geniale Raffaele Esposito la preparava durante la visita a Napoli del Re d’Italia Umberto I di Savoia insieme alla Regina Margherita.
La margherita di cui ti parliamo oggi è diversa dal solito ed è perfetta tanto per la pizza che per la pinsa, di cui riesce ad esaltare il sapore genuino. La preparazione vede al centro un tipo di pomodoro diverso, più delicato e dal gusto soave: quello giallo.
Al posto della mozzarella consigliamo di utilizzare della provola, meglio ancora se con scaglie di parmigiano. Non potranno mancare, naturalmente, delle foglioline fresche di basilico.
Carciofi e alici vs carciofi e finocchiona
L’ultima ricetta che ti proponiamo vede al centro un ortaggio che risulta tra i protagonisti assoluti della cucina italiana: il carciofo. È perfetto per questo nostro confronto pinsa vs pizza perché non semplicissimo da lavorare e armonizzare.
Per la farcitura ti consigliamo di creare una base bianca con della mozzarella oppure, in alternativa, con un formaggio tipico della Sardegna, meno conosciuto del pecorino ma molto buono: si chiama Dolce Sardo. L’isola è, del resto, terra di carciofi, motivo per cui questo prodotto tipico è perfetto da abbinare, nella sua semplicità.
Potrai aggiungere, ai carciofi freschi saltati in padella o a quelli sott’olio (ma senza aceto), delle alici oppure un salume dal gusto generoso: la finocchiona. Qualche scaglia di pecorino stagionato e il gioco è fatto.