Otto consigli per produrre meno rifiuti

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Oggi parliamo di sostenibilità. Mano a mano che il livello di consumo della società cresce, cresce anche la quantità di rifiuti che essa produce. Per garantire uno stile di vita sostenibile che non vada a pesare sulle generazioni future, è necessario applicare una politica oculata per ciò che concerne il trattamento dei rifiuti. 

La regola ecologica delle 3 “R” ha come obiettivo lo sviluppo di una consapevolezza relativamente al consumo responsabile ed al trattamento dei rifiuti, e si basa su tre semplici regole: ridurre, riciclare, riutilizzare. 

Vediamo di seguito 8 consigli super per ridurre gli scarti, gestirli con intelligenza e sentirsi “in pace” con l’ambiente, nel rispetto anche di se stessi e delle generazioni future!

  1. RIDURRE il consumo coerentemente con le necessità. La regola è semplice: evitiamo di comprare prodotti superflui solo per capriccio o impulso. Acquistiamo solo oggetti o cibi che corrispondono davvero ad una necessità reale. Al supermercato, se possibile, optiamo per le confezioni grandi invece che piccole, così da non dover acquistare troppe volte la stessa cosa con il risultato di trovarsi troppi imballi da smaltire.Ridurre anche i consumi energetici: moderare la temperatura sia d’estate che d’inverno, portandola a livelli ragionevoli. Fare attenzione ai consumi degli elettrodomestici che si comprano. Ottimizzare il loro uso, caricando per esempio la lavatrice o la lavastoviglie in modo opportuno e scegliendo i programmi con oculatezza.
  2. RIUTILIZZARE implica regalare una seconda vita ai prodotti che hanno finito la loro funzione. Per esempio, una bottiglia di acqua minerale vuota non deve essere necessariamente buttata nella spazzatura, ma può trovare un secondo uso. Usatela come innaffiatoio, o come simpatico porta piante. Una bottiglia di vetro, invece, con un pò di creatività può diventare una lampada di design! Analogamente, una cassetta di legno può trasformarsi in una comoda seduta per il vostro terrazzo. Soddisfiamo nuove necessità con oggetti vecchi.
  3. RICICLARE. Ogni tipo di rifiuto può essere opportunamente trattato. Il vetro può essere riciclato fino a 40 volte, la plastica può dar vita a nuovi oggetti, la carta può trasformarsi in nuova carta o cartone. I residui organici possono diventare compost. La raccolta differenziata consente proprio di offrire a ciascun materiale un trattamento diverso così da ottimizzare al massimo la resa e le opportunità dello stesso. Pensaci!
  4. L’OLIO ESAUSTO merita una menzione speciale. Il suo potenziale contaminante è davvero alto ed il peggio che potete fare è gettarlo nel lavandino, perchè andrà ad inquinare l’acqua e a danneggiare molte specie animali. Tutti i comuni mettono oggi a disposizione dei punti di raccolta dell’olio esausto, dunque è lì che è bene portarlo.
  5. I FARMACI scaduti o non in uso devono essere portati nei contenitori che si trovano nelle farmacie. Alcuni di essi, come gli antibiotici, gli analgesici oppure i prodotti a base ormonale danneggiano gravemente la fauna e la flora e contaminano le acque destinate al consumo umano.
  6. I SACCHETTI DELLA SPESA sono un grande spreco quotidiano. L’ONU ha calcolato che nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci. Il problema è che molti di essi ingeriscono la plastica! Uno dei grandi obiettivi dell’UE è ridurre dell’80% il consumo di sacchetti di plastica. Si stima che ogni cittadino europeo usi fino a 238 sacchetti di plastica all’anno. A partire dal 2018 tutti i paesi dell’Unione saranno obbligati ad acquistare i sacchetti di plastica ad un prezzo minimo fisso, così da invogliare alla riduzione del consumo. Saranno inoltre lanciate vere e proprie campagne di sensibilizzazione riguardo l’argomento.
  7. L’ABBIGLIAMENTO usato riveste un ruolo di rilievo per ciò che concerne il trattamento dei rifiuti. Ogni anno si gettano tonnellate di tessuti. E’ necessario attuare una politica di consumo corretta. Si tende a gettare un capo solo perchè è passato di moda o perchè non ci va più di indossarlo. Esistono due modi per prolungarne la vita: una consiste nel trasformare i capi in nuovi prodotti, come una borsa o uno straccio per le pulizie o un canovaccio per la cucina. L’altra, invece, consiste nel depositare i capi di abbigliamento negli appositi contenitori della Caritas o affini. Le principali catene di abbigliamento come Zara o H&M mettono a disposizione dei propri clienti contenitori dove gettare capi che non si desiderano più.
  8. L’ELETTRONICA. Anche la spazzatura elettronica sta crescendo vertiginosamente. Nell’era del digitale, i telefonini ma anche i frigoriferi, i televisori e tanti altri elettrodomestici rotti corrono il rischio di trasformarsi in montagne di spazzature da qualche parte del mondo, probabilmente in Africa. Per combattere contro questa forma di contaminazione è importante acquistare prodotti di marche che non fomentino la filosofia dell’usa e getta e che fabbrichino prodotti validi e duraturi, opponendosi senza mezzi termini alla obsolescenza programmata.
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