Nasce l'osservatorio della cucina di casa Buitoni

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In chiusura i corsi dell?edizione 2006-07, che hanno visto grande adesione di pubblico. Grandi novità per l?edizione 2007-08.

Milano, giugno 2007. Come sono gli italiani ai fornelli? Mentre si stanno per concludere i corsi 2006 ? 2007 della Cucina di Casa Buitoni, la scuola prova a rispondere a questo quesito avviando il primo Osservatorio sulle tendenze e le abitudini nazionali in cucina. Quello che è certamente uno dei brand storici della tradizione italiana estende così la sua sfera d?influenza dall?insegnamento delle tecniche culinarie allo studio dei comportamenti degli italiani ai fornelli.

La decennale esperienza dalla Cucina di Casa Buitoni ed il crescente numero di partecipanti ai corsi mettono infatti Buitoni nella fortunata condizione di poter osservare e analizzare un panel di utenza costantemente variato, ma sempre significativo, da esplorare per attingere informazioni nuove sull?approccio alla cucina e sull?apertura verso la sperimentazione e le tendenze. Saranno infatti 650 i corsisti che, a chiusura dell?anno ?accademico? previsto per fine giugno, si sono iscritti ai più di 70 corsi in programma.

Per questo appuntamento d?esordio dell?Osservatorio, sono stati previsti due step di ricerca: una prima fase qualitativa, condotta dall?Istituto Pavan, per investigare i ?temi? interessanti nel mondo della cucina, seguita da una fase quantitativa, condotta da Ales MarketResearch, che ha intervistato un campione rappresentativo (160 corsisti) dei frequentatori dei corsi 06/07 di Cucina Buitoni su questi temi. Sono stati quindi analizzati quattro ambiti fondamentali in cucina, utili per disegnare un primo profilo generale dell?attitudine degli italiani ai fornelli: l?ambiente, gli ingredienti, la preparazione e la presentazione. Due le macrotendenze individuate: quella dell?estremo rigore (46%) e quella della creatività (54%).

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Curiosamente due cluster, creativi e i rigorosi, non si differenziano in termini di età, bensì di sesso: gli uomini si ritrovano con maggior frequenza nel cluster ?rigore?, mentre le donne in quello dei creativi. Questo dato evidenzia una tendenza maschile a seguire con scrupolo e meticolosità le ricette, quasi a sottolineare un?insicurezza di base e quindi un?urgenza primaria che spinge prima di tutto a imparare.

E? l?universo femminile quello dà invece ampio risalto al ruolo della creatività, dimostrando così come la donna cerchi intorno a sé soprattutto stimoli e suggerimenti nuovi da applicare in cucina.

I rigorosi prediligono quindi un ambiente cucina asettico, dove operare con attenzione e rigore, quasi da professionisti dei fornelli. Di tutt?altro avviso le donne creative, con più frequenza orientate a considerare l?ambiente cucina come ?caotico? cioè sempre diverso, ma comunque accogliente e famigliare.

Sempre in linea con questa macrodivisione quasi filosofica, i creativi non disdegnano l?uso di ingredienti esotici, ovvero di gusti ricercati dei paesi lontani. Un tratto invece condiviso da entrambi gli universi è la propensione all?utilizzo di ingredienti classici e freschi nella preparazione delle ricette.

Le strade dei due macrogruppi continuano a divergere anche quando si parla di preparazione e presentazione. Da un lato i rigorosi si definiscono metodici e scientifici, pronti addirittura a seguire le ricette alla lettera senza alcun tipo di tocco personale. I creativi, all?opposto, sono intraprendenti e tendono ad arricchire ogni singolo piatto con un ingrediente invisibile, ma fondamentale: la fantasia, elemento imprescindibile per chi cerca piatti gustosi e sempre diversi.

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Gli amanti della creatività sono spesso attratti dalla sperimentazione e dall?improvvisazione: la stessa ricetta, se ripetuta, non è mai uguale. In questo gruppo si ritrovano poi tutti quei talenti che riescono a creare ed inventare piatti usando i pochi ingredienti presenti nella dispensa, creando combinazioni e mescolanze di sapori ogni volta nuovi ed originali.

In tema di presentazione, i rigorosi definiscono tradizionale il proprio modo di preparare il piatto, mentre ciò che guida i creativi, in realtà, è la coordinazione con la ricetta che, essendo sempre diversa e adatta alle circostanze, porta a presentazioni sempre nuove e insolite.

Nella Cucina di Casa Buitoni due mondi diversi, quasi antitetici, si trovano quindi ogni volta a confronto. Ma il metodo della Cucina, basato su un?attenzione costante, grande professionalità e molta generosità da parte dei cuochi docenti, riesce sempre a soddisfare motivazioni così diverse, mosse però da identica curiosità, con soluzioni per portare in tavola piatti di grande soddisfazione.

Tra i corsi più frequentati quest?anno si sono segnalati quello dedicato ai piccoli che, accompagnati da mamme e papà, iniziano ad apprendere per gioco la passione per la cucina e imparano, attraverso il coinvolgimento diretto, le basi per un?alimentazione sana e variata. Grande affluenza è stata registrata anche al corso ?Subito in tavola?, dove si insegna come preparare un pasto divertente e innovativo in modo semplice e veloce, e che, proprio per queste caratteristiche, ben risponde alle esigenze più attuali di molti milanesi. Altrettanto di successo sono stati i corsi monotematici classici, dedicati ai primi piatti, alle carni, al pesce e al dessert, dove vengono svelati tutti i segreti per realizzare piatti della grande tradizione rivisitata in chiave veloce e moderna. Un segnale che la necessità di affrontare seriamente le basi della cucina attraverso un?esperienza diretta, resta sempre un modo valido per imparare a muoversi in cucina con consapevolezza e sicurezza.

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La prossima stagione dei corsi si apre a metà settembre 2007 con argomenti interessanti per tutti gli appassionati di cucina: le tecniche di cottura, le ricette per la forma, la cucina per due, i consigli della nutrizionista. Anche il nuovo appuntamento con l?Osservatorio è previsto per l?autunno 2007. Il tema? Cucina come evasione.


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