indovinello: "mastru tanu, chi faciti 'nta 'ssu chià nu? nun manciati e nun viviti e chiù longu vi faciti!" (maestro gaetano, che cosa fate in quella piazza? non mangiate, non bevete e diventate sempre più lungo!). risposta: "l'asparago selvatico". l'asparago selvatico è il dono più raro e più prezioso che - con grande avarizia - la sicula terra marina abbia fatto. ha sapore amaro, particolare, gradevolissimo. in un tegame di coccio far appena arrossare nell'olio bollente alcuni grossi pezzi di aglio e adagiarvi sopra le cimette degli asparagi. abbassare il fuoco e rivoltare gli asparagi con un cucchiaio di legno: l'olio d'oliva li ammorbidirà . quindi aggiungere vino bianco e qualche cucchiaio di acqua (sapersi regolare), un pizzico di estratto di pomodoro ed il sale. coprire il tegame, perché non scappi il sottile aroma amarognolo e cuocere evitando che gli asparagi si asciughino (usare vino bianco e pochissima acqua). alla fine "incantare" gli asparagi ben cotti con un velo di olio d'oliva crudo. servire tiepido.
L'hai preparata? Raccontalo!